[QGIS-it-user] Traduzione QGIS 3

Ciao a tutti!

Uso dal 2008 la versione in italiano perché amo la vostra lingua. C’è anche una versione in romeno che uso (per forza!..uffa!) solo durante i corsi per necessità didattiche. La versione romena è stata interamente tradotta (100%; attenzione: anche buffer, merge ecc.). Vedo che sono stati tradotti i termini di cui si parlava in questa lista anche in francese e tedesco.

Ho imparato QGIS da autodidatta, usando il manuale di QGIS in inglese … non conoscendo una parola in inglese, ma avendo un dizionario cartaceo (parliamo della Romania dell’anno 2008, quasi senza Internet…) e molta determinazione :-)) Voglio dire che la barriera di lingua non dovrebbe essere un problema (nemmeno per me, che non sopporto l’inglese).

Sapendo anche romeno e francese, potrei scegliere tra queste tre lingue, ma MI PIACE avere QGIS in italiano. Dunque, direi che le varie traduzioni fossero per quelli che amano vedere il loro programma in una certa lingua. Aggiungerei anche le necessità didattiche: è molto facile insegnare e imparare un programma nella madrelingua. Forse sarebbe utile lasciare tra parantesi la parola in inglese, soltanto per i pochi termini “problematici” (“merge”), perché si capisca che si tratta della stessa cosa (non tradotta) di SAGA (per esempio).

Qualche giorno fa ho realizzato una recensione per un articolo (in italiano) che era scritto così: “Dopo aver fatto una georeferencing in modo da ridurre il root mean square error ho ottenuto i layers che sono stati confrontati con un successivo overlay…” Come si chiama questa lingua? Si incollano le denominazioni trovate nei programmi… come sarà il futuro?

Vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che dedicano il loro tempo e la loro energia per tradurre QGIS in italiano.

Saluti,
Gabriela


Da: skampus skampus@gmail.com
A: qgis-it-user@lists.osgeo.org
Inviato: Lunedì 8 Gennaio 2018 18:21
Oggetto: Re: [QGIS-it-user] Traduzione QGIS 3

Totò wrote

Trovo surreale le conclusioni, stiamo parlano di qualche parola contro
oltre
22.000 e concludete che NON vogliamo QGIS IN ITALIANO?

il bello del software libero è la comunità, purtroppo la traduzione è in
mano a pochissimi e vedo che i pareri contrari non sono benvenuti.

saluti

ingenerosa da parte tua questa chiosa, totò, e mi dispiace molto.

la traduzione non è in mano a a pochissimi, semmai pochissimi partecipano e
non puoi negare che i miei tentativi di inclusione sono sempre stati
molteplici e non sempre hanno trovato risposta.

la conclusione di paolo, a me sembra tutt’altro che surreale: chi vuole/può
partecipa, chi non vuole/può non partecipa. esattamente come nello sviluppo:
se non puoi fare a meno di una funzione o la fai tu o paghi qualcuno perché
lo faccia, altrimenti non puoi dettare le priorità.
io mi sono appassionato a questo argomento e tu produci tutorial: mi
sembrano comunque espressioni della stessa comunità.

infine credo che la tua conclusione sia errata: non stiamo parlando di due
parole (sempre merge e union), ma bensì siamo passati ad un livello più
elevato.
La domanda che ivano, tu e giuliano (ed immagino anche molti altri) si
pongono è: “ha senso tradurre l’interfaccia di qgis?”
chiaramente essendo ad oltre il 95% della traduzione non si può dire ‘vabbé
abbiamo cambiato idea, lasciamo perdere’, però, spero di sbagliarmi,
intravedo nei vostri ragionamenti ancora una certa diffidenza su questa
operazione.
sbaglio?

se, come dice Massimiliano Flamigni in altra mail, la traduzione di arcview
3 non era disponibile (credo sia uscita una versione italiana con pochissima
diffusione) e quindi abbiamo tutti imparato in inglese è altrettanto vero
che le licenze hardware disponibili negli uffici non erano così numerose e
quindi di conseguenza la diffusione non è mai stata elevata.
ora invece che tutti possono installare o utilizzare una versione portable
di qgis, gvsig eccetera, la questione del livello differente di competenze
tecniche e linguistiche non si può non porre.

hai l’impressione che “i pareri contrari non sono benvenuti”?
mi dispiace se pensi questo, perché non è così…

s.

ps: rimetto ‘merge’?

Riprendo dal commento di Gabriela un'osservazione a riguardo la traduzione nelle altre lingue, ovvero chiedo, nelle altre lingue, le traduzioni che voi sappiate sono tutte al 100%, oppure alcuni termini sono "internazionali"?

Se ce ne sono quali sono, ed è possibile farsene un quadro generico?

Nella mailing list internazionale, parlo quella riguardante le traduzioni, si è fatto accenno all'uso di alcuni termini nel solo inglese, perchè considerati "universali"?

Qgis, generalmente lo tengo in italiano, ma anche in inglese non mi disturba, tenete conto però che io con Qgis non ci lavoro, per cui posso prendermi il tempo di fare eventuale ricerca o domande per questo o quella voce/funzione.

--
Simone Girardelli
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Non ho il tempo di rileggere il thread lunghissimo e spero di non ribadire un concetto già espresso da qualcun’altro.

Uno dei fattori di successo dei QGIS nei pubblici uffici, a parte la gratuità che in certe circostanze è importante ma non determinante, è l’interfaccia utente chiara e tradotta in italiano, al contrario per esempio di ArcMap/ArcGis interamente in inglese, considerato ostico, per niente amichevole e con una curva di apprendimento abbastanza ripida da parte di molti utenti nella PA.

Inoltre se il GIS esce dalla stretta cerchia degli specialisti è merito di un software chiaro tradotto e liberamente disponibile. Ciò non toglie che io trovo comodo usarlo anche in Inglese, per i motivi già espressi più sopra da altri, ma ben venga unione x merge se serve a semplificare la vita a tanti utenti e renderli autonomi nello svolgimento delle proprie mansioni senza dover ricorrere ai soliti tecnici esperti.

Saluti a tutti.

Enrico

···

Il giorno 8 gennaio 2018 22:32, girarsi AT posteo DOT eu <girarsi@posteo.eu> ha scritto:

Riprendo dal commento di Gabriela un’osservazione a riguardo la traduzione nelle altre lingue, ovvero chiedo, nelle altre lingue, le traduzioni che voi sappiate sono tutte al 100%, oppure alcuni termini sono “internazionali”?

Se ce ne sono quali sono, ed è possibile farsene un quadro generico?

Nella mailing list internazionale, parlo quella riguardante le traduzioni, si è fatto accenno all’uso di alcuni termini nel solo inglese, perchè considerati “universali”?

Qgis, generalmente lo tengo in italiano, ma anche in inglese non mi disturba, tenete conto però che io con Qgis non ci lavoro, per cui posso prendermi il tempo di fare eventuale ricerca o domande per questo o quella voce/funzione.


Simone Girardelli
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QGIS-it-user mailing list
QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

Il 08/01/2018 22:32, girarsi AT posteo DOT eu ha scritto:

Riprendo dal commento di Gabriela un'osservazione a riguardo la
traduzione nelle altre lingue, ovvero chiedo, nelle altre lingue, le
traduzioni che voi sappiate sono tutte al 100%, oppure alcuni termini
sono "internazionali"?

non è indicativo; il traduttore può accettare come traduzione una copia
esatta dell'originale

Nella mailing list internazionale, parlo quella riguardante le
traduzioni, si è fatto accenno all'uso di alcuni termini nel solo
inglese, perchè considerati "universali"?

non mi pare
saluti
--
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
https://www.google.com/trends/explore?date=all&geo=IT&q=qgis,arcgis

Mi spiace dire che la discussione si sia discostata completamente da quella
che era la volonta' iniziale, ovvero quella di sottolineare l'importanza
della attivita' di traduzione e il mantenimento di quelli che sono i
cosiddetti termini chiave (keywords del GIS) che se tradotti in italiano,
per agevolare i profani, comporterebbero confusione nei confronti di tutti.

Ma a questo punto affronto la questione con una visione di lettura diversa.

Rispondo a Stefano:
La traduzione della GUI va fatta perche' importante e il messaggio di
Salvatore a tale riguardo e' stato chiarissimo ove a tal proposito ha
sottolineato, che il progetto Qgis e' stimato da tutti noi, compreso
l'operato di tutti coloro che vi partecipano, non si vuole discutere in
modalita' litigiosa, ma crescere insieme per il bene di tutti
,salvaguardando pero' il concetto di professionalita', qualita' e non
quantita' (questo e' il nocciolo della questione che affrontero' qui di
seguito).

Rispondo a Paolo:
Quali termini tradurre? Praticamente tutto, tranne quelli che creano una
sovrapposizione di significati che non permettono di disitinguere
funzionalita' specifiche e diverse, in particolare i termini chiave come
sopra citati ed elencati in un mio precedente intervento.

Rispondo a Gabriela:
Non tutte le lingue sono uguali come ben sappiamo, pertanto tradurre un
termine dall'inglese tecnico all'italiano e' cosa ben diversa rispetto al
tedesco al francese allo svizzero tedesco allo spagnolo, dove possono
esserci piu' termini sinonimi che rendono la comprensione agevole e
distinta.

Rispondo a Enrico:
Vorrei chiudere il mio intervento, sottolineando questi aspetti e so che
attirero' pareri discordanti, ma ho 20 anni di esperienza nella PA ove
ricopro anche ruoli di formatore, non solo GIS ma anche di digitalizzazione
di tutti i processi della PA secondo i dettami del Codice
dell'Amministrazione Digitale e eIDAS (electronic IDentification
Authentication and Signature) e qui l'inglese la fa da padrone in tutto e
per tutto e non mi venite a dire che i funzionari chiedono al governo di
fare tutte le traduzioni.

1) Qgis si sta diffondendo nella PA italiana perche' e' gratuito, cio' non
esclude che sia un ottimo programma, come del resto lo e' Draftsight. La
risultante Qgis vs ESRI, Drafsight vs Autodesk.
2) Qgis per molti non addetti ai lavori viene impiegato alla stregua di un
visualizzatore di file shape, con il quale non interagiscono, ma serve per
scambiare/visualizzare/stampare in parallelo a DWG TrueView, da qui la
presunzione di definirsi utenti GIS agli occhi degli Amministratori, con
tutte le conseguenze del caso.
3) Il GIS a livello di Pubblica Amministrazione ha bisogno di crescere in
termini di cultura e di operato e di essere identificato con dei ruoli
riconosciuti e precisi perche' e' una professione a tutti gli effetti come
lo e' l'Architetto o l'Ingegnere o il Medico. Il ruolo del GIM (Geographic
Information Manager) di cui si e' parlato tanto e sara' una delle nuove
figure che insieme al Responsabile della Transizione al Digitale,
ricopriranno un ruolo chiave per la PA, permettera' di monitorare e
generare informazione geografica corretta e condivisibile sul mercato degli
OpenData, ove ad oggi circola tanta informazione immondizia e quindi non
puo' essere terra di tutti per rispondere a : "se il GIS esce dalla stretta
cerchia degli specialisti è merito di un software chiaro tradotto e
liberamente disponibile", similmente ad un qualsiasi editor di testo? Non e'
il software che fa la professione, ma e' il professionista che utilizza il
software.
4) Inoltre: "ma ben venga unione x merge se serve a semplificare la vita a
tanti utenti e renderli autonomi" Ma di quali utenti stiamo parlando? Quali
mansioni? Quale patrimonio conoscitivo stiamo diffondendo o creando? Coloro
che operano nel campo della Pianificazione Urbanistica o Ambientale o a
livello strategico in campo di protezione civile o di sviluppo statistico,
che abbiano frequentato un qualsiasi corso GIS dignitoso, non hanno alcun
bisogno di atti caritatevoli in tal senso.
5) Vogliamo dare modo di sottolineare che ESRI e' il GIS dei professionisti
e Qgis il GIS di tutti anche della signora prossima alla pensione
dell'Ufficio protocollo?

Mi scuso per il tono e per la franchezza, ma discutere e' una cosa, toccare
con mano la realta' degli eventi e' altra cosa e come ha sottolineato
Stefano giustamente, la discussione si e' spinta ad un livello piu' alto e
aggiungerei piu' profondo, in quanto c'e' gente che vive con il GIS, si e'
specializzata con corsi di laurea e corsi formativi, investendo tempo e
denaro e ne rappresenta un patrimonio conoscitivo vendibile sul mercato del
lavoro. Se la politica e' quella di rendere il GIS terra di tutti con tutte
le accomodazioni del caso, andiamo a ledere non solo la figura
professionale dell'esperto ma le opportunita' per il prossimo futuro e la
generazione e diffusione di informazione geografica bacata, completamente da
bonificare con ulteriori spese a danno della collettivita'.

Saluti.

Ivano

--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

Ciao a tutti,

spezzo la discussione sulla traduzione (sulla quale non ho niente da aggiungere, se non che ringrazio, e tanto, chi la sta facendo!), con una piccola puntualizzazione che serve solamente a tenere ferme le basi (che tutti sappiamo, ma ogni tanto è bene ri-sottolineare).

···

Alessandro Sarretta

skype/twitter: alesarrett
Web: ilsarrett.wordpress.com

Research information:

Ivano,

sono d'accordo con alcuni dei tuoi commenti e meno con altri.
Il fatto che altre lingue risultino tradotte al 100% non significa per
niente che tutti i termini siano stati tradotti: se il traduttore copia
la stringa sorgente in inglese nella sua lingua, il sistema "pensa" sia
stata tradotta, ma in realtà non lo è.

A volte nel team di traduzione italiana, quando abbiamo lasciato le
stringhe in inglese, invece che copiare e incollare la stessa stringa,
non abbiaimo fatto niente (facendo leggere a QGIS la stringa sorgente)
quindi la traduzione era inferiore al 100%.

1) Qgis si sta diffondendo nella PA italiana perche' e' gratuito, cio' non
esclude che sia un ottimo programma, come del resto lo e' Draftsight. La
risultante Qgis vs ESRI, Drafsight vs Autodesk.
2) Qgis per molti non addetti ai lavori viene impiegato alla stregua di un
visualizzatore di file shape, con il quale non interagiscono, ma serve per
scambiare/visualizzare/stampare in parallelo a DWG TrueView, da qui la
presunzione di definirsi utenti GIS agli occhi degli Amministratori, con
tutte le conseguenze del caso.
3) Il GIS a livello di Pubblica Amministrazione ha bisogno di crescere in
termini di cultura e di operato e di essere identificato con dei ruoli
riconosciuti e precisi perche' e' una professione a tutti gli effetti come
lo e' l'Architetto o l'Ingegnere o il Medico. Il ruolo del GIM (Geographic
Information Manager) di cui si e' parlato tanto e sara' una delle nuove
figure che insieme al Responsabile della Transizione al Digitale,
ricopriranno un ruolo chiave per la PA, permettera' di monitorare e
generare informazione geografica corretta e condivisibile sul mercato degli
OpenData, ove ad oggi circola tanta informazione immondizia e quindi non
puo' essere terra di tutti per rispondere a : "se il GIS esce dalla stretta
cerchia degli specialisti è merito di un software chiaro tradotto e
liberamente disponibile", similmente ad un qualsiasi editor di testo? Non e'
il software che fa la professione, ma e' il professionista che utilizza il
software.
4) Inoltre: "ma ben venga unione x merge se serve a semplificare la vita a
tanti utenti e renderli autonomi" Ma di quali utenti stiamo parlando? Quali
mansioni? Quale patrimonio conoscitivo stiamo diffondendo o creando? Coloro
che operano nel campo della Pianificazione Urbanistica o Ambientale o a
livello strategico in campo di protezione civile o di sviluppo statistico,
che abbiano frequentato un qualsiasi corso GIS dignitoso, non hanno alcun
bisogno di atti caritatevoli in tal senso.
5) Vogliamo dare modo di sottolineare che ESRI e' il GIS dei professionisti
e Qgis il GIS di tutti anche della signora prossima alla pensione
dell'Ufficio protocollo?

sinceramente non capisco questo ultimo punto. Significa che se un
software cerca di avvicinarsi di più agli utenti (avvicinarsi, non
accalappiarne altri cosi giusto per fare grandi numeri) è "inferiore" di
livello a un software rilasciato solo in inglese perché risulta essere
più professionale?

Quanti utenti di PA, aziende private, studenti, professionisti ed
esperti del settore (che quindi non sono la signora prossima alla
pensione) hanno tratto un enorme beneficio grazie alla traduzione
semplicemente perchè l'inglese risultava ostico?

Che poi ci siano termini oggettivamente intraducibili (cache,
provider..) non lo metto in dubbio, ma francamente non capisco perchè la
traduzione non debba essere considerata una cosa importante.

Capisco (in parte) a chi dice: destiniamo risorse allo sviluppo pittosto
che alla traduzione. Ma se una persona, non sviluppatore, vuole
restituire qualcosa alla comunità traducendo, perchè no?

Non capisco se ci sia un "accanimento" verso questa attività che a mio
personalissimo avviso ha fatto solo del bene

Matteo

Matteo,
scusami non voglio passare per antipatico e non voglio farne un caso di
stato, ti invito a rileggere se hai tempo con calma quanto ho scritto, in
quanto i contenuti sono estremamente chiari.
Quanto hai riportato tu, non ha nessun legame o correlazione da quanto da me
citato, la traduzione e' solo parte margine, ma che riflette l'importanza
del discorso. Non c'entra la traduzione al 100%.

Se siamo qua a parlarne e perche' Qgis e il ruolo di professionista del GIS
ci sta a cuore. Nessuno vuole accanirsi contro nessuno, il tema e'
esattamente il contrario, ovvero quello di motivare
a supportare le spese di sviluppo, di ricerca, di traduzione, per tutti
coloro che oggi lavorano anche gratis e coloro che hanno una
professionalita' GIS che va e deve essere riconosciuta e difesa, non solo
all'interno degli Enti ma anche esternamente, in quanto l'Ente potrebbe
chiamarli come consulenti, nel caso tale figura non fosse presente al suo
interno.

Cosa serve investire 5 anni della propria vita a laurearsi in Sistemi
Informativi Geografici o Ingegneria o Geologia, se poi la segretaria o lo
stagista possono essere equiparati nell'uso del software?

Conosco ex compagni di universita' Gisologi veramente in gamba, che
saltuariamente riescono a trovare lavori di consulenza, in Regione o in PA
locali, qualcuno si e' licenziato dalla pubblica amministrazione perche' non
aveva voce in capitolo, oggi lavora in un istituto di ricerca ed e' fa lo
svilupatore, significa che se il ruolo fosse stato riconosciuto a dovere, ci
sarebbe tutto l'interesse di avere a che fare con manodopera qualificata.

Facciamo l'esempio dei corsi di Faunalia ove si distribuiscono
certificazioni riconosciute, questo e' un grande valore aggiunto, creare
formazione certificata con una qualifica di operatore Qgis. E' nella
formazione e nell'assistenza che si sensibilizza il futuro utente e il mondo
che vi gira intorno, a far capire l'importanza del lavoro qualificato GIS e
la possibilita' di usare software gratuitamente distruibuito perche'
qualcuno ci ha lavorato dietro, non nel concetto che tutti possono usarlo
perche' e' bello e tutto italiano.

Finche' si ritrovano un qualcosa da scaricare gratuitamente e che si da'
l'idea che tutti indipendentemente dalla formazione possono usare, senza
professionalita' alcuna, senza formazione, facendo anche atti caritatevoli
di traduzione ad hoc, nel marasma dei numeri, non ci sara' mai l'input di
una amministrazione a sposare un progetto, perche'? Perche' colui che lo usa
passandosi per operatore GIS quale non e', non frega assolutamente nulla di
sensibilizzare una amministrazione a investire su formazione e supporto,
perche' non gli si da' importanza.

Se si vuole sensibilizzare a compartecipare attivamente, bisogna evidenziare
l'importanza del ruolo del professionista GIS, perche' la gratuita', ovvero
la cosa che tutti possono usare non fungera' mai da veicolo.

Con questo chiudo il discorso.

Ivano

--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

Salve,
metto insieme un po' di risposte:

Il 09/01/2018 06:07, Ivano ha scritto:

l'operato di tutti coloro che vi partecipano, non si vuole discutere in
modalita' litigiosa, ma crescere insieme per il bene di tutti

assolutamente - non ci preoccupiamo troppo dei toni, pensiamo alla
sostanza, ovvero al miglioramento per tutti.

Quali termini tradurre? Praticamente tutto, tranne quelli che creano una
sovrapposizione di significati che non permettono di disitinguere
funzionalita' specifiche e diverse, in particolare i termini chiave come
sopra citati ed elencati in un mio precedente intervento.

l'italiano ha una semantica molto più ricca dell'inglese, quindi si
trova sempre il modo di tradurre in maniera efficace; semmai il problema
è quello della concisione (stringhe troppo lunghe rendono l'interfaccia
poco fruibile. l'equilibrio fra la sintesi e la chiarezza è l'arte del
traduttore :slight_smile:

Rispondo a Gabriela:
Non tutte le lingue sono uguali come ben sappiamo, pertanto tradurre un
termine dall'inglese tecnico all'italiano e' cosa ben diversa rispetto al
tedesco al francese allo svizzero tedesco allo spagnolo, dove possono
esserci piu' termini sinonimi che rendono la comprensione agevole e
distinta.

non credo, vedi sopra. certamente non è vero per spagnolo e francese.

5) Vogliamo dare modo di sottolineare che ESRI e' il GIS dei professionisti
e Qgis il GIS di tutti anche della signora prossima alla pensione
dell'Ufficio protocollo?

sì: il GIS di tutti, **inclusi** i professionisti

Il 09/01/2018 07:45, Alessandro Sarretta ha scritto:

Sicuramente la gratuità è una componente fondamentale che favorisce
l'avvicinamento a QGIS. Non deve però rimanere l'unica, perché
altrimenti gli elementi vincenti (il codice aperto e la comunità) vanno
a farsi benedire...
E il paragone con Draftsight non regge, se non per il fatto che
Draftsight ha una versione del software gratis.

QGIS non costa nulla a un utente che vuole scaricarlo e usarlo. Costa, e
non poco, per essere mantenuto, sviluppato, documentato, tradotto.

Questo le pubbliche amministrazioni (e chi lo usa in tali strutture)
dovrebbero saperlo e cercare di supportare (finanziariamente o in altro
modo) per mantenere alto il livello di qualità e professionalità.

perfetto, grazie mille Alessandro. Purtroppo, questo sta accadendo
sempre meno, in Italia. Questo sì che è un tema utile per questa lista.

Happy QGISsing.
--
Paolo Cavallini - www.faunalia.eu
QGIS & PostGIS courses: http://www.faunalia.eu/training.html
https://www.google.com/trends/explore?date=all&geo=IT&q=qgis,arcgis

Questo le pubbliche amministrazioni (e chi lo usa in tali strutture)
dovrebbero saperlo e cercare di supportare (finanziariamente o in altro
modo) per mantenere alto il livello di qualità e professionalità.

perfetto, grazie mille Alessandro. Purtroppo, questo sta accadendo
sempre meno, in Italia. Questo sì che è un tema utile per questa lista.

Concordo pienamente, la risposta e' contenuta nella reply a Matteo.

Saluti.

I.

--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

Prima di tutto: grazie a chi si impegna a tradurre QGIS. La versione in italiano non può che essere positiva e aiuta tantissimo ad avvicinare nuovi utenti.
È necessario tradurre tutto? Per me no e non credo che questo crei problemi.

Quanti inglesismi sentiamo e diciamo ogni giorno? Alterano la comprensione?
Se dico: “ti vuazzappo più tardi”, “che me fai un check a e’gomme?” (cit.), “random!”, “ragazzi che pick&roll che gioca Llompart”, “ne parliamo al coffee break”, “taglia le patate alla julienne” (francesismo), ecc, ecc…
Se in tutto questo ti trovi un “merge”, ma davvero è problema? un ostacolo alla comprensione?

Chi utilizza un gis e per giunta open source? (inglesismo!) Tutta gente che come minimo è diplomata, ha un minimo di idea su cosa sia una “table” o un “field” e sicuro salva uno “shape file”.

Benvenga la traduzione anche con qualche termine originale.

My two cents!!!
Daniele

···

Il 09 Gen 2018 11:54, “Ivano” <ivano.giuliano@gmail.com> ha scritto:

Questo le pubbliche amministrazioni (e chi lo usa in tali strutture)
dovrebbero saperlo e cercare di supportare (finanziariamente o in altro
modo) per mantenere alto il livello di qualità e professionalità.

perfetto, grazie mille Alessandro. Purtroppo, questo sta accadendo
sempre meno, in Italia. Questo sì che è un tema utile per questa lista.

Concordo pienamente, la risposta e’ contenuta nella reply a Matteo.

Saluti.

I.


Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html


QGIS-it-user mailing list
QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

Ciao a tutti,
voglio solo fare notare che a questo thread hanno partecipato 11 membri, con
due chiare linee di pensiero:
solo TRE (Campus, Ghetta e Cavallini ) sono dell'idea di tradurre tutto,
mentre gli altri NOVE sono dell'idea che alcuni termini NON vanno tradotti.

Questo è un dato di fatto.

saluti

-----
https://pigrecoinfinito.wordpress.com/
--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

Non dimentichiamo Gabriela ed Enrico che ci fanno balzare a 5 preferenze.
:slight_smile:

In ogni caso, posto che la ricchezza del software libero è anche le diversità di pensiero:
a) merge → fusione (merge)
b) merge → merge
c) merge → unione
d) merge → unione (merge)

‘Mergiare’ però non lo scrivo neanche sotto tortura!

  1. union → unione (union)
  2. union → union
  3. union → unione

A voi la scelta…

···

Il 09/Gen/2018 20:13, “Totò” <pigrecoinfinito@gmail.com> ha scritto:

Ciao a tutti,
voglio solo fare notare che a questo thread hanno partecipato 11 membri, con
due chiare linee di pensiero:
solo TRE (Campus, Ghetta e Cavallini ) sono dell’idea di tradurre tutto,
mentre gli altri NOVE sono dell’idea che alcuni termini NON vanno tradotti.

Questo è un dato di fatto.

saluti


https://pigrecoinfinito.wordpress.com/


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QGIS-it-user@lists.osgeo.org
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skampus wrote

Non dimentichiamo Gabriela ed Enrico che ci fanno balzare a 5 preferenze.
:slight_smile:

In ogni caso, posto che la ricchezza del software libero è anche le
diversità di pensiero:
a) merge --> fusione (merge)
b) merge --> merge
c) merge --> unione
d) merge --> unione (merge)

'Mergiare' però non lo scrivo neanche sotto tortura!

1) union --> unione (union)
2) union --> union
3) union --> unione

A voi la scelta...

Beh se devo scegliere faccio una controproposta:
questi termini sono intraducibili, al massimo si potrebbe mettere tra
parentesi la traduzione italiana

merge (fusione),
union (unione),
clip,
dissolve,
buffer,
feature,
layer,
bounding box,
join,
query,
geoprocessing,

ed altri che per il momento ci sfuggono.

mi sono confrontato con Ivano e siamo entrambi della stessa idea.

saluti

-----
https://pigrecoinfinito.wordpress.com/
--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

non sono del tutto d'accordo con i termini intraducibili:

clip,

ritaglio

dissolve,

dissolvenza

feature,

a seconda del contesto, geometria, è più che valido

layer,

ne abbiamo già discusso. se è ambiguo non si traduce altrimenti vettore
o raster

bounding box,

estensione minima

query,

interrogazione

Matteo

Feature = elemento, non geometria. In originale, quando si vuole intendere la geometria scrivono ‘geometry’.

Cmq non sono d’accordo nel ripristinare tutto in inglese

Risolviamo volentieri il Merge ma rivoluzionare una scelta strategica che la comunità italiana ha adottato molti anni fa e che nessuno sino ad ora ha trovato così strana lo trovo fuori luogo, oltre ad essere uno sforzo importante ed frustrante per chi ci ha preceduto.

e come ha fatto notare matteo sono tutti termini che in italiano non danno origine ad ambiguità.

s.

···

Il 09/Gen/2018 22:17, “matteo” <matteo.ghetta@gmail.com> ha scritto:

non sono del tutto d’accordo con i termini intraducibili:

clip,

ritaglio

dissolve,

dissolvenza

feature,

a seconda del contesto, geometria, è più che valido

layer,

ne abbiamo già discusso. se è ambiguo non si traduce altrimenti vettore
o raster

bounding box,

estensione minima

query,

interrogazione

Matteo


QGIS-it-user mailing list
QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

http://www.wordreference.com/enit/merge
Fondere

···

Il 09/Gen/2018 22:17, “matteo” <matteo.ghetta@gmail.com> ha scritto:

non sono del tutto d’accordo con i termini intraducibili:

clip,

ritaglio

dissolve,

dissolvenza

feature,

a seconda del contesto, geometria, è più che valido

layer,

ne abbiamo già discusso. se è ambiguo non si traduce altrimenti vettore
o raster

bounding box,

estensione minima

query,

interrogazione

Matteo


QGIS-it-user mailing list
QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

ok ripristinato merge tra parentesi per distinguere da union.

Merge raster layers

Fondi raster (merge)

71

Merge vector layers

Fondi vettori (merge)

83

Merge selection with the neighbouring polygon with the

Fondi la selezione (merge) con il poligono adiacente con il

1145

Merge Selected Features

Fondi gli elementi selezionati (merge)

···

Il giorno 10 gennaio 2018 00:34, Paolo Cavallini <cavallini@faunalia.it> ha scritto:

http://www.wordreference.com/enit/merge
Fondere

Il 9 gennaio 2018 23:47:30 CET, Stefano Campus <skampus@gmail.com> ha scritto:

Feature = elemento, non geometria. In originale, quando si vuole intendere la geometria scrivono ‘geometry’.

Cmq non sono d’accordo nel ripristinare tutto in inglese

Risolviamo volentieri il Merge ma rivoluzionare una scelta strategica che la comunità italiana ha adottato molti anni fa e che nessuno sino ad ora ha trovato così strana lo trovo fuori luogo, oltre ad essere uno sforzo importante ed frustrante per chi ci ha preceduto.

e come ha fatto notare matteo sono tutti termini che in italiano non danno origine ad ambiguità.

s.


Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.


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Il 09/Gen/2018 22:17, “matteo” <matteo.ghetta@gmail.com> ha scritto:

non sono del tutto d’accordo con i termini intraducibili:

clip,

ritaglio

dissolve,

dissolvenza

feature,

a seconda del contesto, geometria, è più che valido

layer,

ne abbiamo già discusso. se è ambiguo non si traduce altrimenti vettore
o raster

bounding box,

estensione minima

query,

interrogazione

Matteo


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skampus wrote

scelta strategica che la comunità italiana ha adottato molti anni fa

quindi deduco che i nuovi membri di questa lista (4/5 anni addietro, per non
parlare dei nuovissimi) devono SOLO accettare e non partecipare.
non lamentiamoci se poi la lista è ferma a 300 membri da due anni e che
nessuno collabora, e di questi 300 solo una decina è attiva. Non
lamentiamoci se nessuno fa testing, se nessuno fa donazioni.

buon lavoro

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intrpretazione estensiva che non corrisponde alla realtà.

s.

···

Il giorno 10 gennaio 2018 09:48, Totò <pigrecoinfinito@gmail.com> ha scritto:

skampus wrote

scelta strategica che la comunità italiana ha adottato molti anni fa

quindi deduco che i nuovi membri di questa lista (4/5 anni addietro, per non
parlare dei nuovissimi) devono SOLO accettare e non partecipare.
non lamentiamoci se poi la lista è ferma a 300 membri da due anni e che
nessuno collabora, e di questi 300 solo una decina è attiva. Non
lamentiamoci se nessuno fa testing, se nessuno fa donazioni.

buon lavoro


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