[QGIS-it-user] Trasformare “virtualmente” il raster di una CTR a colori in un raster “quasi” in B/N

I raster delle CTR di ultima generazione, rigorosamente a colori, sono molto
belli a vedersi e facili da interpretarsi (Fig. 1).

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_1.jpg&gt;

Per alcune ambiti di lavoro però (protezione civile, urbanistica, ecc.), è
necessario e a volte è indispensabile dover lavorare con raster in B/N e con
i pixel neri opachi al 100% e i pixel bianchi trasparenti al 100%.
Per ottenere un tale risultato personalmente uso, in Qgis, un metodo
speditivo, poco rigoroso e poco ortodosso ma molto efficace che, alla fine,
alla "mal peggio", mi consente comunque di avere un raster “quasi” in bianco
e nero puro e, soprattutto, senza elementi territoriali (coperture di
edifici, acqua nei corsi d’acqua, ecc.) opachi (ossia riempiti con toni di
grigio) che non mi consentono di sfruttare la trasparenza del raster quando
vado a tematizzare la carta con poligoni colorati posti in secondo piano.
Il metodo “casareccio” che uso è trasformare il raster colorato in un raster
in Banda singola grigia tramite Proprietà → Sitle --> Visualizzazione banda
e quindi, sul raster "bianco, nero e grigio" così ottenuto, sfruttando il
fatto che i diversi toni di grigio presenti sulla carta al massimo sono 4 o
5 (perché derivano dai diversi colori del raster originale, ….blu, rosso,
rosa, verde, ecc. ….che al massimo, appunto sono 4 o 5, non di più) e, con
Proprietà → Trasparenza → Aggiungi valore dal display, clicco su i grigi che
mi opacizzano gli elementi territoriali (coperture di edifici, acqua nei
fiumi, ecc.) e li rendo trasparenti. Quindi da ultimo, con lo stesso
strumento, rendo trasparenti i pixel bianchi del fondo bianco del raster.
Il risultato che ottengo è quello di Fig. 4

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_4.jpg&gt;

che, confrontato con quello che otterrei senza questo “trucco” casareccio
(Fig. 2)

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_2.jpg&gt;

o, al limite, con quello che otterrei rendendo trasparenti i soli pixel
bianchi del raster colorato (Fig. 3),

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_3.jpg&gt;

.....direi che il metodo casareccio che uso io è decisamente soddisfacente.
Detto questo però mi chiedevo:
Esiste un metodo più rigoroso, “matematico”, meno empirico rispetto a quello
che uso io, per trasformare velocemente e “virtualmente”, in Qgis, un raster
colorato in un raster in B/N o, come si diceva una volta, “al tratto”?

--
Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html

Ciao Marco,
cosa intendi per “matematico” e cosa intendi con “virtualmente”?
matematicamente: tramite una mapalgebra?
virtualmente: cose come il GDAL VRT?

giovanni

···

Il 16 nov 2017 10:53 PM, “Marco” <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

I raster delle CTR di ultima generazione, rigorosamente a colori, sono molto
belli a vedersi e facili da interpretarsi (Fig. 1).

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_1.jpg>

Per alcune ambiti di lavoro però (protezione civile, urbanistica, ecc.), è
necessario e a volte è indispensabile dover lavorare con raster in B/N e con
i pixel neri opachi al 100% e i pixel bianchi trasparenti al 100%.
Per ottenere un tale risultato personalmente uso, in Qgis, un metodo
speditivo, poco rigoroso e poco ortodosso ma molto efficace che, alla fine,
alla “mal peggio”, mi consente comunque di avere un raster “quasi” in bianco
e nero puro e, soprattutto, senza elementi territoriali (coperture di
edifici, acqua nei corsi d’acqua, ecc.) opachi (ossia riempiti con toni di
grigio) che non mi consentono di sfruttare la trasparenza del raster quando
vado a tematizzare la carta con poligoni colorati posti in secondo piano.
Il metodo “casareccio” che uso è trasformare il raster colorato in un raster
in Banda singola grigia tramite Proprietà → Sitle → Visualizzazione banda
e quindi, sul raster “bianco, nero e grigio” così ottenuto, sfruttando il
fatto che i diversi toni di grigio presenti sulla carta al massimo sono 4 o
5 (perché derivano dai diversi colori del raster originale, ….blu, rosso,
rosa, verde, ecc. ….che al massimo, appunto sono 4 o 5, non di più) e, con
Proprietà → Trasparenza → Aggiungi valore dal display, clicco su i grigi che
mi opacizzano gli elementi territoriali (coperture di edifici, acqua nei
fiumi, ecc.) e li rendo trasparenti. Quindi da ultimo, con lo stesso
strumento, rendo trasparenti i pixel bianchi del fondo bianco del raster.
Il risultato che ottengo è quello di Fig. 4

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_4.jpg>

che, confrontato con quello che otterrei senza questo “trucco” casareccio
(Fig. 2)

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_2.jpg>

o, al limite, con quello che otterrei rendendo trasparenti i soli pixel
bianchi del raster colorato (Fig. 3),

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_3.jpg>

…direi che il metodo casareccio che uso io è decisamente soddisfacente.
Detto questo però mi chiedevo:
Esiste un metodo più rigoroso, “matematico”, meno empirico rispetto a quello
che uso io, per trasformare velocemente e “virtualmente”, in Qgis, un raster
colorato in un raster in B/N o, come si diceva una volta, “al tratto”?


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QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

Ciao Giovanni,
grazie ma, mi stai sopravalutando di almeno tre ordini di grandezza.
Per “virtualmente” intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in B/N alias “al tratto”, ma in questo modo modifico permanentemente il raster in questione. Invece con Qgis, giocherellando con “Visualizza banda”, trasformo il raster “a schermo” e/o in fase di stampa, ma solo “virtualmente”, nel senso che il raster originale (a colori) resta intonso e immutato nella sua cartellina (è un po’ lo stesso concetto della “riproiezione al volo” dove riproietto un raster a schermo ma in modo “virtuale”, senza mutare i suoi riferimenti originali).
Per “matematicamente” intendevo l’agire, in “Visualizzazione banda”, in maniera numerica e non qualitativa (a sentimento) su i valori di “Gradiente colore” di “Contrasto”, ecc.
Devo dire però che lo spunto che hai lanciato circa “mapalgebra” (ossia riclassificare il raster in due sole classi, …pixel neri tutto ciò che è colorato nel raster originale e pixel bianchi tutto ciò che è bianco o “quasi bianco”) mi solletica parecchio …stavo provando a fare qualcosa di concettualmente simile con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri) …ma forse con mapalgebra viene meglio, …nel weekend ci voglio provare.
P.S. Provando con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri), finora ho ottenuto un buon risultato ma in “negativo”, nel senso che ho ottenuto un fondo nero e linee bianche …ma purtroppo non c’è modo di invertire questa classificazione, neanche agendo sul colore dei pixel invece che sul range delle classi.

···

Il giorno 17 novembre 2017 07:46, G. Allegri <giohappy@gmail.com> ha scritto:

Ciao Marco,
cosa intendi per “matematico” e cosa intendi con “virtualmente”?
matematicamente: tramite una mapalgebra?
virtualmente: cose come il GDAL VRT?

giovanni

Il 16 nov 2017 10:53 PM, “Marco” <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

I raster delle CTR di ultima generazione, rigorosamente a colori, sono molto
belli a vedersi e facili da interpretarsi (Fig. 1).

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_1.jpg>

Per alcune ambiti di lavoro però (protezione civile, urbanistica, ecc.), è
necessario e a volte è indispensabile dover lavorare con raster in B/N e con
i pixel neri opachi al 100% e i pixel bianchi trasparenti al 100%.
Per ottenere un tale risultato personalmente uso, in Qgis, un metodo
speditivo, poco rigoroso e poco ortodosso ma molto efficace che, alla fine,
alla “mal peggio”, mi consente comunque di avere un raster “quasi” in bianco
e nero puro e, soprattutto, senza elementi territoriali (coperture di
edifici, acqua nei corsi d’acqua, ecc.) opachi (ossia riempiti con toni di
grigio) che non mi consentono di sfruttare la trasparenza del raster quando
vado a tematizzare la carta con poligoni colorati posti in secondo piano.
Il metodo “casareccio” che uso è trasformare il raster colorato in un raster
in Banda singola grigia tramite Proprietà → Sitle → Visualizzazione banda
e quindi, sul raster “bianco, nero e grigio” così ottenuto, sfruttando il
fatto che i diversi toni di grigio presenti sulla carta al massimo sono 4 o
5 (perché derivano dai diversi colori del raster originale, ….blu, rosso,
rosa, verde, ecc. ….che al massimo, appunto sono 4 o 5, non di più) e, con
Proprietà → Trasparenza → Aggiungi valore dal display, clicco su i grigi che
mi opacizzano gli elementi territoriali (coperture di edifici, acqua nei
fiumi, ecc.) e li rendo trasparenti. Quindi da ultimo, con lo stesso
strumento, rendo trasparenti i pixel bianchi del fondo bianco del raster.
Il risultato che ottengo è quello di Fig. 4

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_4.jpg>

che, confrontato con quello che otterrei senza questo “trucco” casareccio
(Fig. 2)

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_2.jpg>

o, al limite, con quello che otterrei rendendo trasparenti i soli pixel
bianchi del raster colorato (Fig. 3),

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_3.jpg>

…direi che il metodo casareccio che uso io è decisamente soddisfacente.
Detto questo però mi chiedevo:
Esiste un metodo più rigoroso, “matematico”, meno empirico rispetto a quello
che uso io, per trasformare velocemente e “virtualmente”, in Qgis, un raster
colorato in un raster in B/N o, come si diceva una volta, “al tratto”?


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https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

Ok, capito. Allora la mapalgebra non fa al caso tuo, perché con questa viene generato un nuovo raster.
Il punto è che la trasformazione da RGB a scala di grigi deve necessariamente usare un’equazione per “fondere” i valori di RGB e scalarli su una scala 0-255. Ci possiamo però aspettare che un RGB 0-0-0 diventi effettivamente un pixel 255. Partendo da questa ipotesi, se voglio visualizzare la mia immagine in bianco e nero (biano = 0-254, nero = 255) io farei così: https://screencast-o-matic.com/watch/cbXbQe2rBd

giovanni

···

Il giorno 17 novembre 2017 09:39, Marco Spaziani <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

Ciao Giovanni,
grazie ma, mi stai sopravalutando di almeno tre ordini di grandezza.
Per “virtualmente” intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in B/N alias “al tratto”, ma in questo modo modifico permanentemente il raster in questione. Invece con Qgis, giocherellando con “Visualizza banda”, trasformo il raster “a schermo” e/o in fase di stampa, ma solo “virtualmente”, nel senso che il raster originale (a colori) resta intonso e immutato nella sua cartellina (è un po’ lo stesso concetto della “riproiezione al volo” dove riproietto un raster a schermo ma in modo “virtuale”, senza mutare i suoi riferimenti originali).
Per “matematicamente” intendevo l’agire, in “Visualizzazione banda”, in maniera numerica e non qualitativa (a sentimento) su i valori di “Gradiente colore” di “Contrasto”, ecc.
Devo dire però che lo spunto che hai lanciato circa “mapalgebra” (ossia riclassificare il raster in due sole classi, …pixel neri tutto ciò che è colorato nel raster originale e pixel bianchi tutto ciò che è bianco o “quasi bianco”) mi solletica parecchio …stavo provando a fare qualcosa di concettualmente simile con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri) …ma forse con mapalgebra viene meglio, …nel weekend ci voglio provare.
P.S. Provando con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri), finora ho ottenuto un buon risultato ma in “negativo”, nel senso che ho ottenuto un fondo nero e linee bianche …ma purtroppo non c’è modo di invertire questa classificazione, neanche agendo sul colore dei pixel invece che sul range delle classi.

Il giorno 17 novembre 2017 07:46, G. Allegri <giohappy@gmail.com> ha scritto:

Ciao Marco,
cosa intendi per “matematico” e cosa intendi con “virtualmente”?
matematicamente: tramite una mapalgebra?
virtualmente: cose come il GDAL VRT?

giovanni

Il 16 nov 2017 10:53 PM, “Marco” <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

I raster delle CTR di ultima generazione, rigorosamente a colori, sono molto
belli a vedersi e facili da interpretarsi (Fig. 1).

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_1.jpg>

Per alcune ambiti di lavoro però (protezione civile, urbanistica, ecc.), è
necessario e a volte è indispensabile dover lavorare con raster in B/N e con
i pixel neri opachi al 100% e i pixel bianchi trasparenti al 100%.
Per ottenere un tale risultato personalmente uso, in Qgis, un metodo
speditivo, poco rigoroso e poco ortodosso ma molto efficace che, alla fine,
alla “mal peggio”, mi consente comunque di avere un raster “quasi” in bianco
e nero puro e, soprattutto, senza elementi territoriali (coperture di
edifici, acqua nei corsi d’acqua, ecc.) opachi (ossia riempiti con toni di
grigio) che non mi consentono di sfruttare la trasparenza del raster quando
vado a tematizzare la carta con poligoni colorati posti in secondo piano.
Il metodo “casareccio” che uso è trasformare il raster colorato in un raster
in Banda singola grigia tramite Proprietà → Sitle → Visualizzazione banda
e quindi, sul raster “bianco, nero e grigio” così ottenuto, sfruttando il
fatto che i diversi toni di grigio presenti sulla carta al massimo sono 4 o
5 (perché derivano dai diversi colori del raster originale, ….blu, rosso,
rosa, verde, ecc. ….che al massimo, appunto sono 4 o 5, non di più) e, con
Proprietà → Trasparenza → Aggiungi valore dal display, clicco su i grigi che
mi opacizzano gli elementi territoriali (coperture di edifici, acqua nei
fiumi, ecc.) e li rendo trasparenti. Quindi da ultimo, con lo stesso
strumento, rendo trasparenti i pixel bianchi del fondo bianco del raster.
Il risultato che ottengo è quello di Fig. 4

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_4.jpg>

che, confrontato con quello che otterrei senza questo “trucco” casareccio
(Fig. 2)

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_2.jpg>

o, al limite, con quello che otterrei rendendo trasparenti i soli pixel
bianchi del raster colorato (Fig. 3),

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_3.jpg>

…direi che il metodo casareccio che uso io è decisamente soddisfacente.
Detto questo però mi chiedevo:
Esiste un metodo più rigoroso, “matematico”, meno empirico rispetto a quello
che uso io, per trasformare velocemente e “virtualmente”, in Qgis, un raster
colorato in un raster in B/N o, come si diceva una volta, “al tratto”?


Sent from: http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/QGIS-Italian-User-f5250612.html


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E’ esattamente lo stesso identico metodo che sto provando io in queste ore, e che ho descritto velocemente alla fine del mio ultimo post

( …"P.S. Provando con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri), finora ho ottenuto un buon risultato ma in “negativo”, nel senso che ho ottenuto un fondo nero e linee bianche …ma purtroppo non c’è modo di invertire questa classificazione, neanche agendo sul colore dei pixel invece che sul range delle classi.)

…però, fin’ora, non so per quale motivo, ottengo un buon risultato ma in “negativo” (fondo nero e linee bianche).
Nel weekend provo a invertire bianco con nero e viceversa, …ma non è così facile come pensavo all’inizio.
P.S. su mapalgebra hai ragione, alla fine modifico il raster (o meglio, me ne creo uno nuovo che non è più l’originale)

···

Il giorno 17 novembre 2017 10:06, G. Allegri <giohappy@gmail.com> ha scritto:

Ok, capito. Allora la mapalgebra non fa al caso tuo, perché con questa viene generato un nuovo raster.
Il punto è che la trasformazione da RGB a scala di grigi deve necessariamente usare un’equazione per “fondere” i valori di RGB e scalarli su una scala 0-255. Ci possiamo però aspettare che un RGB 0-0-0 diventi effettivamente un pixel 255. Partendo da questa ipotesi, se voglio visualizzare la mia immagine in bianco e nero (biano = 0-254, nero = 255) io farei così: https://screencast-o-matic.com/watch/cbXbQe2rBd

giovanni

Il giorno 17 novembre 2017 09:39, Marco Spaziani <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

Ciao Giovanni,
grazie ma, mi stai sopravalutando di almeno tre ordini di grandezza.
Per “virtualmente” intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in B/N alias “al tratto”, ma in questo modo modifico permanentemente il raster in questione. Invece con Qgis, giocherellando con “Visualizza banda”, trasformo il raster “a schermo” e/o in fase di stampa, ma solo “virtualmente”, nel senso che il raster originale (a colori) resta intonso e immutato nella sua cartellina (è un po’ lo stesso concetto della “riproiezione al volo” dove riproietto un raster a schermo ma in modo “virtuale”, senza mutare i suoi riferimenti originali).
Per “matematicamente” intendevo l’agire, in “Visualizzazione banda”, in maniera numerica e non qualitativa (a sentimento) su i valori di “Gradiente colore” di “Contrasto”, ecc.
Devo dire però che lo spunto che hai lanciato circa “mapalgebra” (ossia riclassificare il raster in due sole classi, …pixel neri tutto ciò che è colorato nel raster originale e pixel bianchi tutto ciò che è bianco o “quasi bianco”) mi solletica parecchio …stavo provando a fare qualcosa di concettualmente simile con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri) …ma forse con mapalgebra viene meglio, …nel weekend ci voglio provare.
P.S. Provando con “Visualizza banda” → “Banda singola falso colore” e agendo sulla classificazione, cercando di ottenere solo due classi (pixel bianchi e pixel neri), finora ho ottenuto un buon risultato ma in “negativo”, nel senso che ho ottenuto un fondo nero e linee bianche …ma purtroppo non c’è modo di invertire questa classificazione, neanche agendo sul colore dei pixel invece che sul range delle classi.

Il giorno 17 novembre 2017 07:46, G. Allegri <giohappy@gmail.com> ha scritto:

Ciao Marco,
cosa intendi per “matematico” e cosa intendi con “virtualmente”?
matematicamente: tramite una mapalgebra?
virtualmente: cose come il GDAL VRT?

giovanni

Il 16 nov 2017 10:53 PM, “Marco” <spaziani.marco@gmail.com> ha scritto:

I raster delle CTR di ultima generazione, rigorosamente a colori, sono molto
belli a vedersi e facili da interpretarsi (Fig. 1).

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_1.jpg>

Per alcune ambiti di lavoro però (protezione civile, urbanistica, ecc.), è
necessario e a volte è indispensabile dover lavorare con raster in B/N e con
i pixel neri opachi al 100% e i pixel bianchi trasparenti al 100%.
Per ottenere un tale risultato personalmente uso, in Qgis, un metodo
speditivo, poco rigoroso e poco ortodosso ma molto efficace che, alla fine,
alla “mal peggio”, mi consente comunque di avere un raster “quasi” in bianco
e nero puro e, soprattutto, senza elementi territoriali (coperture di
edifici, acqua nei corsi d’acqua, ecc.) opachi (ossia riempiti con toni di
grigio) che non mi consentono di sfruttare la trasparenza del raster quando
vado a tematizzare la carta con poligoni colorati posti in secondo piano.
Il metodo “casareccio” che uso è trasformare il raster colorato in un raster
in Banda singola grigia tramite Proprietà → Sitle → Visualizzazione banda
e quindi, sul raster “bianco, nero e grigio” così ottenuto, sfruttando il
fatto che i diversi toni di grigio presenti sulla carta al massimo sono 4 o
5 (perché derivano dai diversi colori del raster originale, ….blu, rosso,
rosa, verde, ecc. ….che al massimo, appunto sono 4 o 5, non di più) e, con
Proprietà → Trasparenza → Aggiungi valore dal display, clicco su i grigi che
mi opacizzano gli elementi territoriali (coperture di edifici, acqua nei
fiumi, ecc.) e li rendo trasparenti. Quindi da ultimo, con lo stesso
strumento, rendo trasparenti i pixel bianchi del fondo bianco del raster.
Il risultato che ottengo è quello di Fig. 4

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_4.jpg>

che, confrontato con quello che otterrei senza questo “trucco” casareccio
(Fig. 2)

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_2.jpg>

o, al limite, con quello che otterrei rendendo trasparenti i soli pixel
bianchi del raster colorato (Fig. 3),

<http://osgeo-org.1560.x6.nabble.com/file/t215428/Fig_3.jpg>

…direi che il metodo casareccio che uso io è decisamente soddisfacente.
Detto questo però mi chiedevo:
Esiste un metodo più rigoroso, “matematico”, meno empirico rispetto a quello
che uso io, per trasformare velocemente e “virtualmente”, in Qgis, un raster
colorato in un raster in B/N o, come si diceva una volta, “al tratto”?


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QGIS-it-user@lists.osgeo.org
https://lists.osgeo.org/mailman/listinfo/qgis-it-user

/
Marco wrote

Per "virtualmente" intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in
Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in
B/N alias "al tratto"

/

Questo è esattamente il metodo che il sottoscritto usa da sempre, previo
salvataggio del worldfile PRIMA dell'editazione in Irfan.

Ti consiglio di salvarlo (con nuovo nome) usando la compressione CCITT,
ovviamente in formato Tiff.

Una volta reso monocromatico, in Qgis gli applichi il worldfile suddetto,
gli setti l'EPSG iniziale, salvando tutto in Geotiff.

--
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Grazie davvero per la dritta perchè, senza motivo, per “pregiudizio”, ero straconvinto che editando il raster in Irfanview e, ancorpiù, comprimendolo in fase di salvataggio, il relativo worldfile non fosse poi più utile allo scopo. Buono a sapersi.

···

Il giorno 17 novembre 2017 20:26, AV <antoniovinci@wp.pl> ha scritto:

/
Marco wrote

Per “virtualmente” intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in
Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in
B/N alias “al tratto”

/

Questo è esattamente il metodo che il sottoscritto usa da sempre, previo
salvataggio del worldfile PRIMA dell’editazione in Irfan.

Ti consiglio di salvarlo (con nuovo nome) usando la compressione CCITT,
ovviamente in formato Tiff.

Una volta reso monocromatico, in Qgis gli applichi il worldfile suddetto,
gli setti l’EPSG iniziale, salvando tutto in Geotiff.


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Confermo la bontà e l’efficacia del tuo suggerimento ma c’è una cosa che mi ha lasciato perplesso e che non mi sarei aspettato. Come ti ho scritto nel precedente post ero convinto che più si andasse a “manomettere” l’originale tif con IrfanView e più questo raster modificato, avrebbe poi avuto difficoltà a riconoscersi nel suo originale tfw (pensavo soprattutto ad una perdita della corrispondenza delle dimensioni del singolo pixel, che è una delle informazioni basilari del tfw). Per questo motivo ero convinto quindi che la “compressione” in fase di salvataggio del file modificato con IrfanView avrebbe complicato ancor più le cose. Invece alla prova dei fatti, se salvo il file tif modificato con IrfanView senza comprimerlo, cioè come un tif puro, Qgis poi non riesce più a georeferenziarlo, alias, non vi è più corrispondenza con il suo originale tfw …se invece, come giustamente hai tenuto a precisare e a suggerire tu nel tuo ultimo post, in fase di salvataggio opero la compressione CCITT, Qgis me lo georeferenzia alla perfezione, ossia permane la corrispondenza con il suo originale tfw …come mai? …io avrei scommesso sul contrario? …(ma non è un caso che l’ultima volta che ho vinto una scommessa era nell’82, mi trovavo a Londra e scommisi sull’Italia vincente ai mondiali di calcio in Spagna).
Un’ultima cosa (molto OT perchè questa è la lista di Qgis e non di IrfanView). Il tuo suggerimento funziona alla perfezione ed è molto più pulito, semplice ed efficace del mio metodo casareccio che avevo suggerito all’inizio di questo post. Però ho notato che nel trasformare il raster a colori in un raster in B/N (alias “al tratto”), IrfanView “giustamente”, lascia neri i pixel neri, lascia bianchi i pixel bianchi i e rende bianchi tutti i pixel colorati (e quindi toglie l’opacità, dovuta al colore, a quegli elementi territoriali tipo edifici, acqua dei fiumi, ecc. che però continuano a vedersi anche nella carta in B/N perchè sono contornati da un bordo in nero e il nero del contorno permane e quindi l’informazione sulla presenza di quell’elemento territoriale, pur senza il riempimento colorato, comunque non si perde). Ciò va bene per il 99% dei casi. Ci sono però (almeno nella CTR della mia regione) degli elementi territoriali “idraulici”, tipo depuratori, vasche, sponde dei fiumi, ecc. che invece che con il contorno nero sono stati contornati in blu. Trasformando tout court, con IrfanView, il raster a colori in un raster in B/N, questi elementi sarebbero trasformati tutti in pixel bianchi e quindi sparirebbero dalla carta, perdendone la preziosa informazione. Per ovviare a ciò, prima di trasformare il raster da colore in B/N, in IrfanView faccio una mega zoomata su uno di quegli elementi, così da vedere bene i pixel colorati in blu, quindi con Immagine → sostituisci colore, trasformo quel tono di blu in nero (in realtà a me piace trasformalo in un grigio molto scuro, ma questi sono vezzi di dettaglio) e così facendo, quando poi opero la trasformazione del raster da colore a B/N, quell’informazione non si perde. Scusate di nuovo per l’OT.

···

Il giorno 17 novembre 2017 20:26, AV <antoniovinci@wp.pl> ha scritto:

/
Marco wrote

Per “virtualmente” intendo semplicemente che, se vado in IrfanView o in
Gimp ci metto un attimo a trasformare un raster a colori in un raster in
B/N alias “al tratto”

/

Questo è esattamente il metodo che il sottoscritto usa da sempre, previo
salvataggio del worldfile PRIMA dell’editazione in Irfan.

Ti consiglio di salvarlo (con nuovo nome) usando la compressione CCITT,
ovviamente in formato Tiff.

Una volta reso monocromatico, in Qgis gli applichi il worldfile suddetto,
gli setti l’EPSG iniziale, salvando tutto in Geotiff.


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